Cartoceto d.o.p. a Expo Milano

La DOP Cartoceto di oggi è una piccola realtà che conta circa 30 Soci. Bella ma troppo piccola per poter ambire ad occupare un ruolo in un mercato globale. Per questi motivi il CDA nella riunione del 28.5.2015 ha deliberato l’allargamento dell’areale a tutti i Comuni della Provincia lungo le vallate del Cesano, del Metauro e del Foglia con la sola esclusione dei Comuni montani e approvato il nuovo disciplinare.

L’obiettivo quindi del Consiglio di Amministrazione è quello di allargare la platea dei Soci per arrivare a certificare almeno 3/400 quintali. I prossimi passi saranno quelli di creare un marchio unico su cui costruire una efficace politica di marketing, farci conoscere in tutto il mondo.
Il passo successivo sarà quello di avere un frantoio consortile nel quale conferire da parte dei Soci le singole produzioni, questo ci permetterà di conseguire due obiettivi importanti: primo una riduzione dei costi di molitura, secondo un maggiore controllo della qualità. Non è infatti un segreto che è nel frantoio e nelle modalità di lavorazione che nasce un olio di qualità.

Il marchio DOP costituisce per il nostro territorio un valore aggiunto in funzione della offerta turistica e soprattutto enogastronomica.

La nostra tradizione possiede delle tipicità culinarie che possono essere esaltate da un olio di qualità. Parliamo della crescia sfogliata, del brodetto, del baccalà e dei piatti poveri della nostra tradizione contadina, parlo della zuppa di ceci, fagioli, lenticchie ecc.

Il nostro territorio è ricco di storia, di opere d’arte, di monumenti che consentono al turista di alternare il soggiorno al mare, con visite guidate del nostro entroterra. Se a ciò aggiungiamo anche la possibilità di gustare i piatti e i prodotti tipici della nostra tradizione otterremo un mix di offerte che altre provincie delle Marche non hanno,

Non dimentichiamoci poi che il marchio DOP rappresenta anche un valore aggiunto per quanto riguarda la redditività dell’olivicoltura.

Ai nostri giorni ci sono sempre più consumatori disponibili a pagare un prezzo più alto per un prodotto che offre garanzie di qualità e bontà.

Non ultimo da non dimenticare che il disciplinare di produzione e i controlli a cui viene sottoposto l’olio DOP danno al consumatore assolute garanzie circa i requisiti di sicurezza alimentare che ogni prodotto di qualità deve poter offrire. Il prodotto finale è garantito dal Consorzio nei vari processi di coltivazione e produzione. Le olive sono quelle autoctone (raggiola, frantoio e leccino), la molitura avviene in impianti con lavorazioni a freddo; i trattamenti per la mosca non devono superare quelli previsti dal disciplinare, la raccolta va effettuata in periodi ben definiti, il prodotto finale deve avere caratteristiche tipiche della DOP e certificate da un Ente esterno.

Perchè un prodotto sia richiesto dal mercato occorre farlo conoscere a livello globale.

Ecco allora che il Consorzio deve assumere non solo un ruolo di controllo, ma anche promuovere e stimolare lo spirito imprenditoriale dei nostri olivicoltori.

Il Presidente del Consorzio Dott. Berloni Emilio